RECESSIONE PER “DECRETO” PROSPETTIVE DI RIPARTENZA E CICLI ECONOMICI

Dopo aver vissuto la più lunga espansione della storia, l’economia mondiale è precipitata nell’abisso di una recessione dai confini incerti. A causa della diffusione di un virus e all’ordine di bloccare le attività economiche e lo spostamento delle persone, in un solo istante vi è stato uno schock della domanda di beni e servizi e anche dell’offerta, ovviamente con l’esclusione dei beni di prima necessità e sanitari.

Momentum:

I mercati finanziari, di solito anticipatori dei trend economici, sono rimasti spiazzati e sono passati nell’arco  di due mesi da una fase di smarrimento, con fortissima richiesta di liquidità che ha fatto sprofondare i prezzi delle azioni ma anche di tutte le obbligazioni, ad un’altra fase che possiamo chiamare “opportunistica”, nella quale si vuole approfittare di prezzi vantaggiosi, ma soprattutto con una visione tattica più che strategica di lungo periodo.

Inoltre, un’altra grave crisi si è verificata, dovuta alla feroce guerra fra i produttori di petrolio, scatenatasi molto prima di conoscere l’entità del blocco della richiesta di greggio dovuta alla recessione.

Fattori Positivi:

In questo inferno dantesco però, possiamo considerare positivamente le seguenti situazioni:

  • Le Banche Centrali hanno immediatamente finanziato gli Stati  e le banche, scongiurandone il fallimento. Mai prima d’ora  vi è stata una risposta congiunta e di tale intensità di mezzi, in tutta la storia moderna.
  • Il mondo economico e finanziario non aveva squilibri gravi prima del Covid, i debiti pubblici e privati erano sostenibili nel medio termine e i bilanci di banche e di aziende sicuramente più solidi rispetto all’ultima crisi del 2008.
  • La diffusione e l’utilizzo delle forme digitali sono  piuttosto solide e condivise, questo ha consentito di portare avanti molti business, di poterne cambiare la connotazione di altri e di evitare la paralisi totale dell’economia.

Prospettive:

Come cambierà il mondo post-Covid?

  • Deglobalizzazione, si dovranno per forza rivedere modelli di business basati su forti delocalizzazioni.
  • Maggior debito pubblico e privato che peserà sulle valutazioni degli emittenti, di oggi la notizia del Declassamento del debito italiano, che peserà sul futuro  di tutti noi,  visto che prima o poi i debiti dovranno essere pagati da qualcuno;
  • Cambiamento delle abitudini e del comportamento delle famiglie, disoccupazione, stagnazione dell’economia, sfiducia.

Conclusioni:

Non è chiaro se il peggio nelle valutazioni dei mercati finanziari sia alle nostre spalle, perciò è lecito aspettarsi ancora altra  volatilità.

Il rischio di una prolungata stagnazione con un forte incremento del numero dei fallimenti di aziende e elevati livelli di disoccupazione è molto elevato.

Non si può mai sapere a priori quale sarà il prezzo più basso di ingresso sui mercati finanziari, possiamo però essere ragionevolmente ottimisti pensando che tutte le crisi sono state superate e lo sarà anche questa. Perciò acquistare con gradualità rischio, mediare prezzi di strumenti finanziari che si sono  molto deprezzati,  dovrebbe garantire agli investitori un giusto rendimento fra tre-cinque anni,  per il rischio che oggi si assumono dovuto all’incertezza dello sviluppo del ciclo economico.