COS’E’ IL FONDO COMUNE D’INVESTIMENTO? (II PARTE)

FINANZA OGGI

AL SERVIZIO DEL RISPARMIATORE

COS’E’ IL FONDO COMUNE D’INVESTIMENTO?

(II PARTE)

Elisabetta Beghelli: Pianificatore finanziario certificato European Financial Planner and Adviser

e.mail: elisabetta.beghelli@finanzaefuturo.it

Per affrontate il futuro incerto, l’arma vincente è la Diversificazione. Lo strumento finanziario che per sua natura esprime al meglio questa caratteristica è il Fondo Comune di Investimento. Con  l’acquisto anche di una sola quota del valore di pochi euro, possiamo investire su centinaia di diversi strumenti finanziari, proteggendoci inoltre anche dal rischio di fallimento della banca che lo distribuisce. Cerchiamo oggi di capire come fare a scegliere il Fondo giusto per noi. Si tratta per il vero di un lavoro specialistico, ma non scoraggiamoci e puntiamo all’essenziale. Una volta che abbiamo deciso quale Rischio assumerci e il conseguente Orizzonte Temporale del nostro investimento, suddivideremo il nostro capitale in aree con rischio diverso. Potremo acquistare, per esempio, fondi obbligazionari che investono in Italia, in Europa, obbligazioni internazionali di economie sviluppate e di paesi emergenti. Oppure fondi azionari, suddivisi per area geografica e per tipo di azioni: grandi aziende (Large Caps), o piccole e mede imprese (Small ad Medium Caps), Cosa importante da considerare è la valuta in cui investe il Fondo. Per esempio, se vogliamo investire in obbligazioni internazionali, sarà il dollaro americano la valuta prevalente. Se non volessimo introdurre un altro elemento di rischio, potremo scegliere un Fondo con il cambio coperto, questa formula viene chiamata Hedge (protezione). Quindi attenzione, perché la quota del fondo è espressa di solito in euro, ma in mano potreste avere un’altra valuta, che se si svalutasse potrebbe procurare del danno. Procedendo nella scelta, dovremmo poter comparare fra loro più fondi con caratteristiche simili e poi fare un confronto con il Benchmark (riferimento di mercato). Ci sono poi alcuni Istituti di ricerca indipendenti, fra cui Morningstar, che attribuiscono ai fondi un numero di stelle, variabile da zero a cinque, un po’ come gli hotel, con la differenza però che un fondo da 5 stelle può l’anno dopo essere valutato solo 1 stella! Infatti, a differenza degli hotel, la valutazione è sempre ex-post, cioè successiva. Il turnover sul podio dei migliori è sempre molto elevato e non esiste un gestore bravo a fare tutto. Una Finanza così complicata premia la ricerca, lo sviluppo continuo di nuovi modelli matematici per il controllo del rischio e la specializzazione su aree geografiche e tipologie di strumenti. Per poter essere sicuri di aver fatto una buona scelta, è necessario applicare costantemente un monitoraggio, verificando la qualità di quello che abbiamo acquistato o che ci piacerebbe in futuro acquistare.